Milazzo, città della provincia di Messina, la quale sorge sul collo di una penisoletta, protesa nel mare, per circa 7 km., fino al capo Milazzo.

E’ bagnata dal mare sia ad oriente (golfo di Milazzo) sia ad occidente (golfo di Patti) e offre delle belle zone costiere situate a ponente,centri storici unici e affascinanti fondali.

Foto storica Castello di Milazzo e TonnaraCominciamo dalla “città murata” che è circondata, in effetti, da possenti mura che risalgono al XVI secolo. Lì si trova il cinquecentesco Castello di Milazzo, esemplare unico dell’arte fortificatoria in Sicilia, con un bel portale gotico, un prezioso scrigno in cui ci sono i resti del Palazzo dei Giurati e il Duomo ritenuto uno dei monumenti più significativi del Manierismo italiano.

Foto storica Santuario San Francesco di Paola - MilazzoAntico, elegante edificio che presenta analogie con le chiese Bizantine a croce greca progettate da Camillo Camilliani discepolo di Michelangelo. Il “borgo antico” si distingue, invece, per la gran quantità di chiese. Assolutamente da visitare la settecentesca Badia San Benedettina del S.S. Salvatore con i suoi splendidi affreschi, la Chiesa Domenicana di Nostra Signora del Rosario, risalente al 1538 che fu sede del Santo Uffizio e del Tribunale dell’Inquisizione con i resti dell’antico convento, e poi la Chiesa di San Francesco di Paola con un’elegante facciata e una scenografica scalinata.

Ma ci sono ancora la Chiesa di Santa Maria Maggiore, nel cuore del rione marinaro di “Vaccarella” e il convento dei Padri Cappuccini. Solo per citare le più interessanti.

Foto storica Municipio di MilazzoL’ottocentesco Palazzo Comunale si trova inaspettatamente nella “città moderna”, nei pressi del Duomo Nuovo costruito tra il 1937 e il 1952: di mezzo ci si mise l’ultima guerra. Anche se della zona moderna si tratta, qui è ospitata la quattrocentesca Chiesa di San Giacomo (più volte ristrutturata). Il Santo è raffigurato in un grande affresco sul soffitto, opera di Scipio Manni.

Malgrado la suddivisione urbanistica, va ricordato che queste terre furono abitate dai tempi più remoti: ne fanno fede i reperti del neolitico che raccontano la sua storia. Milazzo fu posto di estrema importanza strategica perché si potevano controllare i traffici marittimi verso le Eolie e quelli dei collegamenti via mare tra Messina e Palermo. I romani la battezzarono Mylae, mentre gli arabi optarono per Milàs, che in entrambi i casi, fu l’antico nome del Capo.

Foto storica mattanza tonno a MilazzoI milazzesi sono soprannominati “sangu di tunnu“, cioè sangue di tonno per l’abbondante pesca di tonni che si fece per secoli nelle tonnare calate nelle sue acque. Ed essendo considerata quella “carne dei poveri” costituì l’alimentazione di tutti coloro che andavano per mare. E che non navigarono certo nell’oro. Ancora oggi ringraziano i loro santi protettori. San Francesco di Paola, patrono della gente di mare, Sant’Antonio da Padova che fu loro ospite e, finalmente, Santo Stefano, loro patrono.